Canalizzazione Aeraulica

09-08-2019

In un mondo perfetto ogni impianto di condizionamento è progettato e costruito per garantire, prima di tutto, processi produttivi efficienti e ambienti di lavoro salubri. Nella progettazione di un impianto ci sono poi molti fattori che influiscono su quella che sarà la realizzazione finale.

Nello specifico per la realizzazione di un impianto aeraulico, il nostro intervento permette all’aria generata da tutto il sistema a monte di entrare nei locali da climatizzare alla temperatura richiesta dal progetto. Cosa succede quando l’impianto è coibentato a regola d’arte? Semplice: L’unità di trattamento dell’aria (U.T.A.) lavora in condizioni di massima efficienza.

Ciò significa che la macchina consuma la minor quantità di energia per climatizzare il locale. Ma non solo, in quanto lavorando in una comfort zone ideale anche tutti i componenti sono sottoposti alla giusta usura permettendo così all’impianti di perdurare nel tempo al massimo della sua vita utile. A questo punto risulta chiaro che un lavoro di coibentazione mal eseguito porta l’UTA a lavorare per la maggior parte del tempo in condizioni di stress. È come se a macchina accesa premessimo sull’acceleratore e sul freno contemporaneamente. Tutto questo si traduce in una richiesta energivora dell’impianto che ad esempio produce aria a 21°C per averne 25°C all’interno del locale. L’impianto quindi lavora sempre sotto stress, con conseguente usura accelerata di tutte quelle parti che collaborano per la produzione di aria ad una determinata temperatura. Ma i problemi non finiscono qui. Se con l’aria calda il problema principale è il consumo energivoro, con l’aria fredda c’è anche il rischio di formazione di condensa. Goccioline di acqua che possono provocare danni all’impianto (Es. ruggine) e alle persone (muffe, batteri ecc..)

Per la realizzazione di una coibentazione di questo tipo è necessario un sopralluogo per la rilevazione dettagliata delle misure in quanto le canalizzazioni devono essere preventivamente preparate in officina. Le misure raccolte vengono inserite in un CAD dedicato ed inviate alle linee di taglio. L’operatore avvia il processo di taglio e trasferisce poi il tutto alla piegatura e formatura. Il processo si conclude con l’assemblaggio di prova.

In cantiere viene prima posato l’isolante stabilito in fase di progetto e successivamente il rivestimento in alluminio. L’isolante viene tagliato a misura e incollato nel caso si utilizzi l’elastomero o semplicemente legato nel caso della lana minerale. Solitamente la lana minerale utilizzata ha una pellicola in alluminio di pochi micron che oltre ad avere effetto di barriera vapore permette di sigillare le parti di giuntura tramite del nastro adesivo alluminato. Questo aspetto è importante per la tenuta del sistema coibentante.

Nell’ultima fase viene posato il rivestimento in alluminio che proteggerà dagli agenti atmosferici tutto il sistema. 

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